LA RESIDENZA PREVISTA PER MAGGIO 2022 È STATA RIMANDATA
Gabriella Gastaldi Ferragatta, giovane artista torinese, Laura Guilda, cresciuta a Berlino che vive a Milano, e Angela Viola, l'artista che ha aperto nuovamente la sua casa e il suo studio per questa nuova residenza.
A cura di Margaret Sgarra
Radici
Legami invisibili nel sottosuolo dell’esistenza
L’apparato radicale è quella parte che ancora la pianta al terreno e le dà stabilità durante la sua intera esistenza: ciò garantisce ad essa nutrimento, protezione e la possibilità di svilupparsi nel corso del tempo. Le radici, nonostante siano fondamentali per la sopravvivenza della pianta, sfuggono allo sguardo umano. Così come gli elementi vegetali, anche l’essere umano sviluppa una serie di “radici” che crescono nella sua interiorità (legami interpersonali, ambientali e spirituali).
A partire dall’infanzia, infatti, il nucleo familiare, il contesto sociale e le amicizie, rivestono un’importanza notevole nella definizione identitaria. Un altro elemento altrettanto importante da considerare è il contesto ambientale, il luogo in cui si vive: qui si incrociano tradizioni, ricordi e abitudini da assimilare o da respingere. Infine, un terzo aspetto di cui tenere conto è la sfera spirituale: tralasciando ogni aspetto religioso, è possibile riscontrare in ogni essere vivente un legame recondito e ancestrale con la natura. 
Ogni individuo nella sua esistenza si determina a partire dalle proprie radici, legami spesso nascosti, dimenticati, ma saldamente connessi alla persona, alla sua personalità, al suo carattere e alle scelte che compie.
Radici è una residenza d’artista in collaborazione con KAMart in residence che vede la partecipazione di tre artiste: Gabriella Gastaldi Ferragatta, Laura GuildA e Angela Viola. Le tre artiste trascorreranno un periodo di soggiorno a Cereggio, antico borgo immerso nell’Appennino Reggiano, luogo incontaminato e lontano dalla frenesia e dal caos che caratterizza la società odierna, al fine di sviluppare e arricchire di nuovi stimoli la propria ricerca artistica in conformità con l’ambiente di riferimento. Nel corso di questa esperienza esse indagheranno questo soggetto in connessione con il territorio, ognuna secondo le proprie modalità di ricerca e attraverso l’utilizzo dei propri linguaggi artistici. Una residenza d’artista che ha come punto di partenza il proprio “sentire” in stretto contatto con la sfera naturale, i suoi profumi, i suoi elementi, le sue materie. 
Margaret Sgarra​​​​​​​​​​​​​​
Art residence program
RIMANDATA
dove
KAMart in residence | Cereggio (RE)
a cura di
Margaret Sgarra
exhibition
Galleria Bonioni (RE)
RIMANDATA
workshop
a cura delle artiste
RIMANDATI
PROGRAMMA DA DEFINIRE
ARTISTS
Gabriella Gastaldi Ferragatta
websiteInstagram profile
Laura GuildA
websiteInstagram profile

ART CURATOR
Margaret Sgarra
CVInstagram profile​​​​​​​
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LE ARTISTE 
Gabriella Gastaldi Ferragatta
Nata a Torino, si è formata da autodidatta. Le sue opere sono installazioni in cui convivono parti plastiche e componenti organiche. Tale scelta esprime la necessità di ricercare un equilibrio tra la sfera umana e quella naturale. Sono presenti riferimenti alla filosofia, al sacro e al simbolismo.
Tra le altre esposizioni a cui ha preso parte, troviamo nel 2021, l’evento CORTEMILIA è cultura, a Cortemilia (CN) e la collettiva THINK GREEN! presso la Casa dell’Ambiente di Torino.
Ferragatta è una ceramista e scultrice sperimentale. L’artista tramite la sua produzione scultorea, compie un’indagine visiva sul rapporto dialettico tra l’essere umano e natura. La scultrice ricerca un equilibrio armonico di convivenza delle due realtà, elaborandole come forme complementari della stessa l’esistenza. L’analisi che compie sulla natura è influenzata anche al contesto in cui è cresciuta: un piccolo paesino tra le colline piemontesi dove, come lei stessa afferma, ci sono più boschi che abitanti. Per indagare a fondo l’individuo (e la sua psiche), bisogna intenderlo come frammento integrante della natura. Acqua, fuoco, terra e aria rivestono un’importanza notevole all’interno del suo lavoro.
Le sue installazioni si costituiscono di parti plastiche e parti organiche che si mescolano e interagiscono le une con le altre, esprimendo così l’idea di propagazione di un elemento attraverso. I risultati di queste contaminazioni sono complesse composizioni, in cui rimandi filosofici, simbolici e sacrali, sono espressi attraverso le forme che determinano l’opera. Teste, arti e organi umani, animali, oggetti simbolici realizzati in ceramica e terracotta convivono con piante e fiori secchi, i quali germogliano proprio a partire dell’anatomia umana. È ricorrente anche l’utilizzo di minerali e cera. 
Il fruitore delle sue opere viene spesso invitato ad interagire con le stesse e a rompere quella “distanza” che si viene a creare tra l’oggetto artistico e chi l’osserva: alcuni oggetti, come ad esempio i biglietti di carta presenti nelle installazioni, possono essere prelevati, letti e maneggiati.  
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Laura GuildA
Nata in Germania, cresciuta a Berlino. Attualmente vive e lavora a Milano, città nella quale si è formata e ha conseguito un Diploma di I livello in Fashion & Textile design presso la NABA e si è specializzata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. È un’artista tessile che mescola tecniche artistiche e medium differenti. Il fine del suo lavoro è quello di sollecitare, in chi osserva le sue opere, riflessioni sulle istanze della contemporaneità. Dopo aver partecipato a diverse mostre collettive, nel 2020 realizza la mostra personale Fil Rouge presso SCD Textile & Art Studio di Perugia.
La Fiber Art è parte integrante del suo percorso formativo ed è spesso utilizzata per muovere critiche nei confronti del consumismo che domina la nostra società. Il filo viene inteso come un elemento essenziale per la sua ricerca artistica: tessitura, macramé, infeltrimento e ricamo sono solo alcune delle tecniche tessili utilizzate.
Temi cari all’artista sono quelli dell’ambiente e della sua tutela, la mitologia greca e la memoria. Il suo punto di vista sul nostro tempo si concretizza in installazioni polimateriche in cui dialogano tra loro parti tessili, plastiche, fotografiche ma anche di oggetti riciclati, sottratti dal flusso degli scarti dell’individuo. La presenza della sedia è ricorrente nelle sue opere, questo oggetto di uso comune viene utilizzato dall’artista come un Ready-made rettificato. La sedia rappresenta un invito a fermarsi ad osservare: l’essere umano, vittima della frenesia della vita odierna, spesso si dimentica di sottrarsi al caos e soffermarsi su quello che gli succede e che gli sta intorno. 
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Angela Viola
Nata a Palermo, vive e lavora a Cereggio (RE). Si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città natale. È un’artista visiva che mescola tecniche artistiche e materiali differenti, come ad esempio: carta, cotone e elementi vegetali. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, soprattutto in Italia, tra cui troviamo: Elogio al camaleontismo e all’incoerenza. Per sopravvivere al caos contemporaneo nell’ambito di Paratissima a Torino nel 2020 e FRAGILE. Maneggiare con cura presso Make ׀ Spazio espositivo a Udine nel 2021.
La sua ricerca si focalizza sulle relazioni umane e i legami che ne conseguono, con particolare attenzione alla famiglia e il suo ruolo nella costruzione identitaria. I suoi lavori sono spesso un riflesso del suo vissuto personale e ne conservano alcune tracce. I temi della memoria e dell’interiorità vengono indagati anche attraverso la scelta dei materiali utilizzati, come ad esempio, le vecchie fotografie in bianco e nero sulle quali l’artista re-interviene. Viola ritaglia le immagini, le assembla e in alcune parti, cancella i volti con cuciture o strappi. È ricorrente l’utilizzo del filo di cotone, spesso rosso, utilizzato soprattutto in riferimento alla figura femminile. Il risultato sono complesse installazioni polimateriche in cui convivono piante, bustine di the e materiali non convenzionali. La scatola lignea viene interpretata come una sorta di involucro in cui ambientare una storia.
Un aspetto importante nella sua ricerca è quello del rapporto dialettico che s’instaura tra l’opera e lo spazio in cui s’inserisce, in alcuni casi, le opere hanno una natura site-specific e sono progettate per inserirsi negli spazi urbani o in contesti naturali. 
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con il patrocinio del Comune di Ventasso
e della
Sponsor
***
Graphic designer
Rosa Nigro
Partner
GraficArt
Valico Terminus
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